Il dirigente del Pd Goffredo Bettini parla della ricostruzione del Pd e delle alleanze e del prossimo segretario del partito.
Non farà parte del comitato costituente del Pd Goffredo Bettini, da sempre uno delle figure più influenti del partito democratico, per una mancata candidatura da parte di Enrico Letta. Ma non si dispera e dice in un’intervista a Open che darà il suo contributo dall’esterno. Sui candidati e eventuali candidati alla segreteria del Pd, per Bettini «Andrea Orlando sarebbe il più autorevole» mentre Stefano Bonaccini il più distante.
“Allo stato attuale le idee proposte da Ricci mi sembrano le più convincenti. Vedremo gli sviluppi. Anche perché non mi pare affatto che Orlando si sia sfilato. Continuo a pensare che sarebbe il candidato più autorevole» ribadisce Bettini. A prescindere dal candidato, questa ricostruzione per il Pd è fondamentale. «O si cambia o si muore. Occorre un congresso franco, non reticente, che scelga con nettezza una identità e una linea politica” ha detto caustico Bettini.
Il Pd deve decidere da che parte stare
Secondo il dirigente dem, il Pd “non è né carne, né pesce” e deve decidere da che parte stare nella società o con gli ultimi o con “le élite illuminate”. “Con il salotto buono della grande imprenditoria del Nord o con le medie e piccole imprese che stentano a pagare gli stipendi alla fine del mese?” e continua con le opposizioni ironicamente ribadendo il concetto dello slogan del Pd in campagna elettorale “Scegli”.
Bettini fa anche riferimento all’ambiguità del partito sulla guerra in Ucraina. “Con un ruolo autonomo dell’Europa per sostenere fino all’ultimo l’Ucraina, ma contemporaneamente capace di lavorare per la pace o con l’offensiva ideologica contro tutto il popolo russo, che non può che rafforzare la dittatura di Putin? Potrei continuare» dichiara.
Per il dem il caso di Soumahoro è stata un colpo molto duro alla sinistra e alla sua credibilità. Bettini si è detto molto preoccupato perché “Quando vengono colpiti i simboli di battaglie vitali per i democratici e per la sinistra, si deve riflettere. Su come, soprattutto, vengono certe volte incoraggiate ed esaltate figure di cui si conosce poco o non del tutto la sostanza, la vita concreta, gli stili di comportamento.”